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Se l’Italia non paga per sé dà un bell’alibi anche agli Usa

Il nostro Paese deve versare la cifra per la quale si era impegnato: 100 milioni di dollari. Se non li versa il fondo ne perde altri 33. Infatti...

di Paolo Manzo

Il Global Fund di Ginevra, ovvero il Fondo globale dell?Onu per la lotta all?Aids, la Tbc e la malaria, rischia di essere la Caporetto della cooperazione allo sviluppo dell?Italia. Pubblicizzato come ottimo strumento perché più flessibile e collegato ai Paesi che ricevono gli aiuti rispetto alle tradizionali agenzie Onu (cfr. VITADossier: Global Fund: l’Aids in saldo) dallo stesso Silvio Berlusconi, in occasione del G8 di Genova 2001, oggi l?Italia è l?unico tra la trentina di Paesi donatori a non avere ancora versato la sua quota. Un triste primato che non sembra essere ?a rischio?, nonostante le rassicurazioni del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, fatte al Corriere della Sera, a metà settembre («Troveremo il modo per finanziare questo strumento essenziale»). Il 30 settembre è la scadenza ultima per non venir meno alle promesse fatte che, per l?anno 2004, prevedevano uno sforzo finanziario di 100 milioni di euro. Un bell?importo che posiziona l?Italia dietro solo all?Unione Europea, che quest?anno ha già versato 264 milioni di dollari, e agli Stati Uniti, che nel 2004 hanno deciso di versare un terzo del totale versato da tutti gli altri Stati donatori. E qui sta l?altro punto fondamentale: proprio il 30 settembre gli Usa decideranno la ?loro? Finanziaria, con relativi stanziamenti e, se l?Italia non verserà entro quella data, anche il contributo di Washington si ridurrà di 33,3 milioni di dollari (dato che il totale del versato passerebbe, a causa della mancata donazione italiana, da 1.552 milioni di dollari a 1.452). Insomma: il mancato mantenimento degli impegni assunti a livello internazionale dal governo italiano, oltre sottrarre i nostri 100 milioni di euro al Global Fund, sottrarrebbe 33,3 milioni di dollari dalla donazione versata dagli Usa? La beffa resterà anche se, come fanno sapere i bene informati, l?Italia potrebbe versare la sua quota dopo il 30 settembre, magari non tutta. Una magra consolazione perché i versamenti Usa, legati alla formula del ?terzo sul totale?, saranno persi definitivamente per quest?anno. Ma gli altri come stanno? La Germania, che era partita in sordina alla nascita del Global Fund (ed era accusata di ?braccino corto?), ha già versato le quote per il prossimo quadriennio: 45 milioni quest?anno, 86 milioni nel 2005, altrettanti nel 2006 e 88 milioni nel 2007. La morale? Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid International – tra le ong più attive sul fronte Global Fund – la spiega così: «Se davvero l?Italia è seria nella lotta contro la povertà non può non trovare questi 100 milioni, per altro già promessi e allocati». Difficile dargli torto.


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